Laboratorio Teatro Danza - CD Camporella di Sesto Fiorentino
Il 15 giugno è stato un giorno davvero speciale, pieno di creatività e emozioni grazie al laboratorio di "teatrodanza" presso il centro diurno Camporella di Sesto Fiorentino.
Il progetto si è ispirato al centenario della nascita di Italo Calvino estratto dell’opera “Le città invisibili”.
Di seguito una sintesi tratta dall’opera alla quale ci si è riferiti nel processo di simbolizzazione del laboratorio:
Ersilia: “L’arena delle relazioni”
A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono
dei fili tra gli spigoli delle case, di colore diverso a seconda delle relazioni che segnano. Quando i fili sono tanti che non si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via, restano solo ragnatele di fili: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma. Le città sono luoghi di scambio, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, prima di tutto sono scambi di parole, di desideri, di ricordi.
Leonia: “Il consumismo”
La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall'involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti.
Sui marciapiedi, in tersi sacchi di plastica, i resti di Leonia d'ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. Non solo i tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: si butta ogni cosa per far posto al nuovo e le spazzature di ieri si ammucchiano sulle spazzature dell’altro ieri e di tutti i suoi giorni, anni e lustri.
Tecla “Le nevrosi”
Chi arriva a Tecla, poco vede della città, dietro le impalcature, i ponti di legno sospesi, i tralicci. Alla domanda: – Perché la costruzione di Tecla continua così a lungo? – gli abitanti rispondono – Perché non cominci la distruzione. Temete che appena tolte le impalcature la città cominci a sgretolarsi e a andare in pezzi? – Non soltanto la città – rispondono sottovoce.
Andria “L’ equilibrio”
Con tale arte fu costruita Andria, che ogni sua via corre seguendo l’orbita d’un pianeta e gli edifici e i luoghi della vita in comune ripetono l’ordine delle costellazioni e la posizione degli astri più luminosi. Tutto si dispone in una mappa che corrisponde al firmamento in quella data: così i giorni in terra e le notti in cielo si rispecchiano. La vita della città scorre calma come il moto dei corpi celesti e le azioni dell’essere umano non sono più dettate solo dalle loro necessità, ma da quelle del firmamento. Ogni loro decisione è presa con prudenza, considerando l’insieme delle città e dei mondi. Ogni cambiamento implica una catena di altri cambiamenti, in Andria come tra le stelle